martedì 20 marzo 2012

Alemora, PNG importanti della contrada Grifone

Galleria di personaggi di Alemora, contrada del Grifone.
Vi presento il patriarca della chiesa della Divina Verità Jacopo della Quercia, Il consigliere Simone Martini, il capo della corporazione dei mercanti Vinicio Salvatori (nella figura qui a lato) e il capo contrada del grifone Bernardo Buontalenti.
Buona lettura.

Jacopo della Quercia, Patriarca della Chiesa della Divina Verità
Nobile umano non alato 68 anni Ch 14° LN domini: legge e protezione (D&D3E)
Il Patriarca è un uomo magro, duro, severo, dalle folte sopracciglia e dallo sguardo indagatore, capace di sollevare le masse a fini religiosi, sicuramente un uomo scomodo se non si condividono le sue idee.
Uomo di potere, anche magico, è circondato da adulatori servizievoli.
Custodisce il tesoro della chiesa tra cui si narra siano nascosti alcuni preziosi artefatti di Elden.
Non si sposta in città da solo, ma è sempre circondato da due guardie del corpo (Gr 5) e qualche accolito minore (Ch 4) che provvede anche alle incombenze più umili.
Anche senza guardie, Jacopo è un osso duro da battere, non predilige la mischia, ma incantesimi a distanza.
E’ fermamente convinto che le Ali portate da molti nobili siano una aberrazione ed una offesa a dio ed è aperto contrasto con la fazione della sua chiesa invece che si è adattata ai nuovi usi come è successo ad Arco. Per Jacopo i chierici della divina verità che portano le ali sono degli eretici e se divenisse lui Papa manderebbe al rogo tutti i chierici alati, darebbe a fuoco le chiese degli angeli e farebbe togliere subito quelle dannate ali ai nobili dell'impero.
Jacopo è anche razzista nei confronti di elfi (responsabili della mutazione alata) e dei sangue misto, ma tende a nascondere questo suo aspetto conosciuto solo da amici intimi.
Le famiglie nobiliari di Alemora non portano le ali, alcune per credo religioso, altre per non avere l’antipatia del patriarca, ma molti giovani spingono per questo mutamento e vorrebbero che in città si trovasse posto per la costruzione di un tempio per la “moderna” Chiesa degli Angeli.
La situazione è in continuo mutamento e prima o poi la tensione covata scoppierà con effetti imprevedibili.

Vinicio Salvatori, capo della corporazione dei Mercanti
Umano 45 anni Esp6/Lad6 CN (D&D3E)
Borghese, un uomo senza scrupoli e servo del profitto, queste sono le sue principali caratteristiche.
Sposato con due figli, venderebbe anche la moglie per il giusto prezzo. Per lui tutto ha un prezzo e per trattare con lui si deve parlare di soldi e di affari. Non si fa scrupoli ad usare le persone per quello che possono produrre o il profitto che possono portargli e scarica chi non gli serve più.
Conosce una sola legge, quella del contratto che onora sempre, forse è anche per questo che è ancora sposato. Con i suoi figli è autoritario e li considera dei buoni a nulla sfaccendati e vorrebbe migliorassero e prendessero il suo posto. E' buono solo nei confronti di Pepe un cagnolino di compagnia che incarna i peggiori difetti del padrone. Pepe è forse l'esserino più odiato dall'intera cittadinanza, se non altro per l'astio che la cittadinanza prova verso Vinicio.
E’ servile nei confronti di Simone Martini (per godere della sua protezione in città) con il quale intrattiene ottimi rapporti commerciali e per il quale scova qualche pezzo raro per la sua collezione privata.
Vinicio cerca avventurieri disposti a portargli quadri e sculture di Elden, paga bene, a volte commissiona lavori agli avventurieri più affidabili. Non interessa il modo in cui i reperti vengono trovati, a lui basta acquistarli.

Simone Martini, Consigliere di Alemora
Nobile umano non alato 52 anni, Ari10 LN (D&D3E)
Simone Martini è un uomo grasso dalla voce bassa, estremamente intelligente e dotato di uno straordinario gusto per l’arte e l’estetica.
E’ sposato con una squisita e raffinata donna di nome Clea da cui ha avuto 3 figlie, due in età da marito.
Il suo palazzo ospita spesso vari artisti, scultori, pittori e musici di vario genere, tanto da essere considerato una vera e propria galleria d’arte privata, nonché salotto dell’Alemora benestante.
Un artista di talento può provare a bussare alla sua porta per ottenere un finanziamento per realizzare un'opera o poter suonare ad uno dei suoi ricevimenti pomeridiani.
E' seguace della chiesa della Divina Verità, tanto che la sua figlia più piccola vuole diventare chierica e sta corteggiando il patriarca Jacopo per riservarle un posto speciale.
Ha forti legami con la corporazione dei mercanti, ma non si fida troppo di Vinicio Salvatori anche se deve riconoscere la sua grande abilità negli affari. Sa che Vinicio è un "amico" di facciata e non sopporta il suo terribile cagnolino Pepe. Martini purtroppo riconosce che nessun mercante in città potrebbe prendere il suo posto per ora, anche se spera in un miracolo.
Di tutt'altro genere è il rapporto con Bernardo Buontalenti, il capo contrada dei tifosi. Con lui parla solo di Palio e non di affari e nonostante sia un pò grezzo, ama passarci qualche pomeriggio assieme.
Con la corporazione dei banchieri intrattiene qualche contatto commerciale, più per prudenza che per convenienza.

Bernardo Buontalenti, proprietario della Locanda al Grifone
Borghese umano 46 anni Esp5 CB - (D&D3E)
Bernardo Buontalenti è uno dei tifosi più agguerriti della contrada del Grifone. E’ senza il dito indice della mano sinistra a causa di una discussione sfociata in rissa durante l’edizione del Palio di 6 anni fa. La sua locanda è il quartier generale dei borghesi e cittadini che organizzano il tifo della contrada. Solo chi abita nella contrada può partecipare alle riunioni, questo per evitare infiltrazioni. Spesso vengono ideati scherzi per danneggiare o sbeffeggiare le contrade avversarie, ma mai crimini gravi. Alcuni avventurieri vengono assoldati per compiere gli scherzi più complessi, ma la paga è in natura, una cena o una bevuta con amici gratuita.
Bernardo è stato sposato tre volte e vedovo due, purtroppo non ha figli e questo forse il suo desiderio più grande dopo la vittoria del palio :)

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